Chi sono

Angelo Angelastro

La Lega democratica degli studenti viene prima di tutto. Bari, anni Settanta. Insolito tentativo di un movimento per la riforma della scuola ostile alle logiche dell’estremismo. Successo in città e non solo: il modello suscita interesse un po’ ovunque. Dirigo la Lega e, studiando all’alba, continuo i miei studi universitari: Giurisprudenza prima, Lettere poi. La laurea in letteratura angloamericana arriverà qualche anno dopo l’inizio del lavoro in Rai, con una tesi sullo scrittore William Burroughs, padre “putaivo” della beat generation americana. Il passaggio dalla politica al giornalismo era già avvenuto nella redazione pugliese de l’Unità: due anni e mezzo di intenso lavoro sui grandi temi della cronaca sociale e sindacale. Nel 1977 inizia l’avventura in Rai, due anni prima di una storica sperimentazione: la Terza Rete dei Telegiornali Regionali. Servizi radiofonici e televisivi senza sosta. Inchieste. Conduzioni di Gr e Tg. La vocazione al viaggio, che già nutriva la mia passione per la fotografia, assume contorni professionali: l’exploit del Teatro Petruzzelli negli anni Ottanta mi trova testimone diretto, in Italia e altrove nel mondo. E’ in quel periodo che avviene un insperato prodigio: la predilezione per la cultura e per le arti si incrocia con l’impegno professionale. Nel 1994 il trasferimento da Bari a Roma: dopo una lunga collaborazione con la Redazione Cultura del Tg1 ne divento vice capo redattore (direttore del telegiornale in quel periodo è Demetrio Volcic). Funzioni di “line” e opportunità da inviato all’estero: sulle tracce dei direttori d’orchestra e delle istituzioni musicali più importanti, delle compagnie che hanno fatto la storia della danza, degli scrittori più apprezzati, dei protagonisti dello show business, dei grandi della spiritualità. Claudio Abbado, Riccardo Muti e Zubin Mehta.

I tre tenori con Luciano Pavarotti. Dizzy Gillespie e Mick Jagger. Rudolf Nurejev, Margot Fonteyn e Maurice Bejart. Franco Zeffirelli e Vittorio Gassman. Liz Taylor, Barbra Streisand e Liza Minnelli. Claudio Magris, Ken Follett, Salman Rushdie e Dario Fo. Il Dalai Lama e don Andrea Gallo. Solo per citarne alcuni. Dal 2000 al 2007 la nomina a capo della Redazione Società del Tg1 (direttore Albino Longhi) mi consegna ad una fase di duro lavoro per collaborare ai successi di ascolto della testata coordinando un gruppo di giovani colleghi. Riunioni di sommario dal mattino alla sera, serrati confronti con le direzioni che si avvicendano, sfide sui temi da scegliere nel grande mare degli avvenimenti di cronaca, l’ansia di condurre ogni giorno in porto una navicella non sempre adatta alle navigazioni impegnative. Nel 2009 torno in prima linea, col mio volto “stampato” nel rettangolo catodico: Tg1 Incontri per cominciare, poi Tg1 Persone. Contenitori scelti di personaggi, tematiche, luoghi e tradizioni. Alla ricerca delle culture migliori. In Italia e non solo. 335 puntate settimanali, fino al 2021. Una carrellata con poche tregue e molte soddisfazioni. Dal 2013 riemerge, intanto, la vocazione narrativa che integra e cerca di superare le ragioni del giornalismo e di cui si parla in altra pagina di questo sito. Mondi Miei prima, quindi Il bel tempo di Tripoli e ancora Le ultime tarantate. Finestre sulle passioni dell’inizio che, fra molte fatiche, ho cercato di far convivere col quotidiano impegno nelle redazioni: la “religione del viaggio”, la storia raccontata da chi l’ha vissuta, il misterioso mondo dei riti popolari più arcaici.